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venerdì 15 maggio 2020

Firenze e provincia: via alla riapertura dei negozi con sanificazione obbligatoria. Ma come si fa?


La riapertura dei vari esercizi commerciali dopo il lockdown porta con sé varie misure da adottare per ridurre al minimo il rischio di contagio e rendere sicuro l’ambiente di lavoro per lavoratori e clienti. Le norme previste introducono l’obbligo di una sanificazione, effettuata da un'impresa di sanificazione coronavirus riconosciuta, che si fa più complessa delle normali pulizie quotidiane, poiché la resistenza del Sars-CoV2 sulle varie superfici può presentare un rischio anche dopo le normali operazioni di pulizia, richiedendo quindi un impegno maggiore attraverso la sanificazione. Per "pulizia" infatti si intende spesso la rimozione di polveri, sporcizia e materiale non desiderato utilizzando solitamente prodotti neutri. La "sanificazione" invece prevede ulteriori operazioni da eseguire dopo la pulizia, e richiede sostanze specifiche approvate e dichiarate efficaci contro il Sars-CoV2.

SANIFICAZIONE CORONAVIRUS OBBLIGATORIA ALLA RIPAERTURA DELLE ATTIVITA' COMMERCIALI


Per quanto concerne gli esercizi commerciali nella Regione Toscana, i titolari dei negozi non sono obbligati a rivolgersi ad aziende specializzate nella decontaminazione e nella sanificazione per i propri ambienti. Tuttavia rimane obbligatorio assicurare una sanificazione regolare e anche straordinaria qualora dovesse fare il proprio ingresso nel locale una persona positiva al Sars-CoV2.
Secondo varie fonti di studio, e secondo il Ministero della Salute, la presenza del Sars-CoV2 sulle superfici può persistere per svariate ore, anche se la carica virale in relazione alla durata sono ancora oggetto di studio. È quindi opportuno sanificare tutte quelle superfici che sono toccate più frequentemente (maniglie di porte o finestre, manici, interruttori, tasti, cestini per la spesa, rubinetti, ecc.). Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), è necessario utilizzare un panno diverso per ciascuna superficie, in microfibra, inumidito con acqua e sapone o una soluzione alcolica al contenete minimo il 70% di alcol, e successivamente trattata con una soluzione contenente cloro allo 0,5% per i servizi igienici e allo 0,1% per tutte le altre superfici.

Ad esempio, la normale candeggina in commercio contiene di solito una percentuale di cloro del 5% o del 10%, in quel caso sarà quindi necessario diluire 1 parte di candeggina su 10 di acqua per ottenere una soluzione allo 0,5% da una candeggina al 5% di cloro, oppure 1 parte su 20 di acqua per quelle invece contenenti il 10% di cloro.
Le operazioni di sanificazione sopraelencate sono da ripetere quotidianamente, ma è buona abitudine farlo tra un cliente e l’altro, nei casi in cui sia possibile, specialmente se le mani del cliente sono state a contatto con le varie superfici, anche se questi sono muniti di dispositivi di protezione individuale (DPI) come i guanti.

La sanificazione obbligatoria prevede anche un ricambio d’aria più frequente. I luoghi chiusi presentano infatti un alto rischio di contagio laddove fosse presente il virus. Oltre a scaglionare le entrate in un ambiente infatti, l’ISS raccomanda un’apertura di porte e finestre più frequente che consente all’aria proveniente dall’esterno di sostituire quella all’interno con un’azione di diluzione della carica virale presente nell’aria nel caso un individuo infetto possa transitare all’interno dell’attività commerciale.
Per ciò che riguarda i locali dotati di impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC), l’ISS raccomanda un utilizzo continuo dei ventilatori meccanici per garantire lo scambio d’aria con l’esterno e consiglia la sostituzione dei loro pacchi filtranti con altri di maggior efficienza e potere filtrante.

Gli impianti di riscaldamento e raffrescamento centralizzati andrebbero invece tenuti spenti, onde evitare che il ricircolo dell’aria all’interno dell’edificio possa favorire la diffusione di contaminanti, fra questi appunto il Sars-CoV2. Per quanto riguarda invece gli impianti autonomi è necessario effettuare una sanificazione regolare con una frequenza che varia a seconda del numero di persone presenti nel singolo ambiente: una volta ogni quattro settimane se vi è un solo lavoratore ed è sempre lo stesso, mentre in tutti gli altri casi ogni settimana. Durante la procedura di sanificazione di questi è importante mantenere l’impianto fermo e seguire le indicazioni fornite dal produttore, ed effettuando una pulizia ed una sostituzione regolare dei filtri evitando di utilizzare direttamente spray o detergenti sulla parte filtrante, onde evitare di inalare sostanze nocive durante il funzionamento. Le prese e le griglie di ventilazione vanno trattate invece come una superficie, utilizzando un panno inumidito con acqua e sapone o meglio con una soluzione alcolica contenente almeno il 70% di alcol.

Si raccomanda sempre di non mescolare i prodotti di pulizia, la loro combinazione potrebbe provocare reazioni chimiche con emissioni di sostanze e gas che possono risultare nocive se inalate.
È inoltre buona norma consigliabile tenere un registro dove si può annotare l’ora di ogni sanificazione e ricambio d’aria, ed i prodotti utilizzati per le operazioni, al fine di renderli noti a tutto il personale presente nell’attività commerciale e garantire un’adeguata ed ottimale frequenza di sanificazione.


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