L' emergenza sanitaria a Prato e' stata presa di petto dalle istituzioni rivelandosi una vera forza compatta e alleata .
Dall' inizo dell' emergenza a Prato e provincia i contagi totali accertati da Coronavirus Covid 19 i casi totali accertati sono stati circa 539 anche se inizialmente si e'temuto il peggio ,ma grazie alla competenza dei medici di zona e agli ospedali attrezzati a covid-19 e le Asl attente le vittime sono rimaste ferme a 43 .
I primi di marzo la situazione ha inizato a degenerare e sono apparse subito preoccupanti le situazioni nelle strutture private da dove giorno dopo giorno si avevano notizie di maggiori focolai .
La maggior parte dei casi accertati e dei decessi da Coronavirus covid-19 si sono verificati proprio nelle case di riposo gestite dalla coperativa Sarah che gestisce ben dodici case riposo della zona di prato le piu' grandi della provincia , Vladimiro D' agostino presidente della cooperativa Sarah e responsabile provinciale di Uneba che gestisce in convenzione con la regione le case di riposo si e' giustificato dichiarando di aver fatto il possibile per gli ospiti delle strutture e cercato di tutelarli nel miglior modo possibile accusando anche la regione de mancato invio di dispositivi di sicurezza individuali e tamponi non arrivati in tempo .
Il governatore Enrico Rossi con fermezza ha contestato l' irresponsabilita' dimostrata nello gestire la situazione da chi gestisce queste strutture definendo le strutture private oggetto di maggiori focolai.
Il Governatore Enrico Rossi ha dato la responsabilita del maggior numero dei contagi alle strutture pratesi private dichiarando che se il sistema sanitario non fosse stato celere nell' attivarsi si sarebbe potuto verificare un collasso sanitario oltre che un pericolo per gli ospiti presenti nelle varie strutture .
Nonostante le polimeche della provincia e la Asl che si e' attivata tempestivamente con i tamponi purtroppo numerose sono stati gli anziani ricoverati e altrettanti numerosi sono stati anche i Decessi complice anche l' eta' avanzata dei pazienti che sostavano nelle strutture RSA ,
Un altro temuto focolaio Covid - 19 nella provincia di Prato si e' verificato all'interno della filiale della Banca Intesa San Paolo una filiale di assistenza clienti , tutto inizia quando un uomo viene ricoverato all' ospedale di pistoia con sintomi da coronavirus covid-19 , l' uomo e' grave viene intubato dopo qualche gioro sembra stare meglio e viene stubato ma viene intubato nuovamente d' urgenza durante una crisi respiratoria inutile e' il tentativo dei i medici fanno il possibile ma i suoi polmoni non reggono e purtroppo l' uomo perde la vita .
Una situazione in cui i medici giornalmente si sono imbattuti durante la lotta al Coronavirus , normale gestione dato il periodo di emergenza sanitaria , fino a quando si scopre che l uomo non e' una persona qualunque ,ma un impiegato di una delle filiali della Banca Intesa San Paolo , una filiale che lavora in smart working che in totale conta circa 300 dipendenti dove la vittima aveva prestato servizio fino a pochi giorni prima del ricovero .
La filiale e' un servizio on line offerto dalla banca dove si lavora a stretto contatto , fianco a fianco , i luoghi condivisi insiemesono tanti , sale riunioni , bar , bagni , ascensori scrivanie, documentazioni tutti luoghi e oggetti che in questa emergenza sono stati considerati a rischio contaminazone e diffusione del virus , la filiale lavora a turni di sessanta dipendenti alla volta tutti dai 45 anni di eta' in su , tra un turno e l ' altro ci si scambiano ovviamente anche microfoni e cuffie oggetti strettamente a contatto alle vie aree .
Nella Filiale oltre i dipendenti lavorano anche guardie giurate, gli addetti alle pulizie insomma pare un apocalisse , scoppia il panico in tutta la citta' il caso diventa mediatico la gente ha paura si teme il focolaio piu' grande d' italia ma nonostante tutto dopo una sanificazione degli ambienti da parte delle ASL imposto dai commissari dalla provincia gli impiegati dopo qualche giorno hanno ordine di rientrare a lavoro .
Nessuna disposizione arriva per un eventuale quarantena, chiunque non presenti sintomi da Coronavirus deve tornare a lavoro perche' Secondo la direzione generale non esistono i presupposti per porre la struttura a quarantena .
Su questa storia ancora c'e' un mistero irrisolto su quanti possibili contagiati della provincia siano collegati alla Banca Intesa San Paolo rimane il fatto che la filiale non e' mai stata chiusa perche' secondo i responsabili in un momento cosi' particolare dove il popolo che non poteva recarsi personalmente in banca perche' non c' erano filiali aperte al pubblico , non si poteva chiudere il servizio di call center che reggeva tutto il sistema bancario.
Durante l'emergenza la provincia di Prato e' stata una delle piu' colpite della toscana registrando giornalmente numeri sopra ogni aspettativa piazzandosi all' undicesimo posto in tutta italia .
Ad oggi a Prato e provincia la protezione civile i casi che si rono registrati sono intorno allozero segno che la battaglia contro il covid-19 sta proseguendo con successo e a Breve potremo tornare alla normalita'.
A Prato e provincia sarà necessaria alla ripaertura delle attività la sanificazione degli ambienti di lavoro da coronavirus.
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